Già la citazione iniziale mi ha incuriosita molto e mi sono chiesta, chissà che madre sono io. Secondo me sono un’anima Pinterest rinchiusa in una società Amazon Prime.
Comunque, sto leggendo “Sono contenta che mia madre è morta”, e questa mamma che costringe la figlia a fare audizioni e corsi di recitazione a manetta per farla diventare attrice prodigio, appartiene alla comunità mormone. Ritrovo alcuni dei lati che hai descritto nel profilo di questa madre.
(E infine, hai nominato Let the river run e Una donna in carriera e ho sorriso, perché è al centro della mia prossima puntata 💕).
Io credo che a prescindere dalla categoria a cui apparteniamo (un po’ mi vergogno ma Amazon Prime mi ha davvero salvato la vita di madre in numerose occasioni 😁) il modo in cui le americane vivono queste categorizzazioni è totalizzante in una maniera quasi distopica, la loro vita è una Pinterest board o un video di cassettini trasparenti per riorganizzare il frigo!
Il tema “mamme e concorsi” dovresti assolutamente esplorarlo! Non ti dirò niente di nuovo ma oltre a “Bellissima” di Luchino Visconti con Anna Magnani, molto più recente c’è il documentario su Brook Shields “Pretty baby” che è abbastanza triste e fa molto riflettere.
“Una donna in carriera” grandissimo capolavoro non vedo l’ora di leggerti! 🤩
“Bellissima” l’ho studiato all’università e tanto amato, è uno di quei film che ho bisogno di rivedere ogni tanto. Il documentario su Brook Shields non lo conoscevo, lo guarderò!
Scusate se mi intrometto, sull'argomento segnalo anche il podcast Bellissime su RaiPlaySound che esplora il panorama italiano: io sconvolta a scoprire che quello che credevo un universo tutto americano ha invece attecchito pure in Italia (ma poi perché me ne stupisco... )
Grazie Sara! Lo cerco subito, è un tema davvero interessante (e sconvolgente) e comunque mi rendo sempre più conto che per molti aspetti, forse quelli peggiori, non siamo più tanto lontani dall'America.
Io non mi capacito di come tu riesca a tenermi attaccata allo schermo a leggere anche quando parli di thermos e borracce (come l'avrei chiamata io negli anni '80). Che tunnel!
Grazie Carola! Ci sono tutta una serie di aspetti ulteriori che non ho potuto approfondire, perché andavano troppo oltre la tazza, che secondo me ti intrigherebbero tantissimo ;)
Amo questo tipo di articoli! La tazza incriminata mi sembra orribile, ma sono d'accordo con l'affermazione secondo cui le cose, più le vedi, più ti ci abitui, più le vuoi, molto presto le vedremo in giro per le nostre strade nonostante noi siamo gente da espresso e non da bibitone.
L’unico motivo per cui potremmo salvarci è che nella nostra cultura quelle dimensioni di bibite non sono proprio prese in considerazione, mentre in USA il bicchiere da 1litro è un’opzione di soft drinks in molti fast food. Non so se ricordi il documentario “Super Size Me” e la battaglia per eliminare l’opzione gigante dai menú che aveva proprio la bibita da 44oz.
Io ho scoperto dell'esistenza di questo oggetto del demonio per un video che lo esaminava come case study. La borraccia, e del ghiaccio, che non si squaglia ha dell'incredibile. Ammetto che non ho cliccato su nessun link (tranne quello della mamma che si ribella) perché un po' ste cose mi fanno paura :)
Guardati il video di SNL che fa tanto ridere. Comunque ha veramente tutto dell’incredibile, sul loro sito tra le recensioni del quencher un tizio dice “Ieri la mia casa è andata a fuoco e oh my goodness l’acqua nella tazza è ancora fredda!” è bello che la temperatura dell’acqua sia una preoccupazione dopo aver perso la casa.
Inquietante questa storia! Pensare che io ho una borraccia termica di Stanley (non il bicchiere che va di moda ora) e che la uso giustappunto per la montagna, che stolta 😅
Grazie per questo approfondimento! La “big damn cup” 😂 mi ha incuriosita ma non ho mai approfondito per quanto mi sembrava una moda assurda. In palestra comincio a vedere qualcosa del genere, borraccione con la maniglia trascinate da un’attrezzo all’altro, ma la stanley cup è un’altra cosa, anche per quello che rappresenta. Bellissimo articolo!
Grazie Silvia! Su questa tazza si è ammassato un insieme di fattori che ha creato davvero un fenomeno inspiegabile, ma è verissimo come dici che si iniziano a vedere molte bottiglie simili in giro. Dal desiderio di non sprecare plastica e non inquinare siamo passati all'acquisto compulsivo di borracce sempre più grandi, sempre diverse e più accessoriate. E mi chiedo quanto sia più sostenibile.
Già la citazione iniziale mi ha incuriosita molto e mi sono chiesta, chissà che madre sono io. Secondo me sono un’anima Pinterest rinchiusa in una società Amazon Prime.
Comunque, sto leggendo “Sono contenta che mia madre è morta”, e questa mamma che costringe la figlia a fare audizioni e corsi di recitazione a manetta per farla diventare attrice prodigio, appartiene alla comunità mormone. Ritrovo alcuni dei lati che hai descritto nel profilo di questa madre.
(E infine, hai nominato Let the river run e Una donna in carriera e ho sorriso, perché è al centro della mia prossima puntata 💕).
Io credo che a prescindere dalla categoria a cui apparteniamo (un po’ mi vergogno ma Amazon Prime mi ha davvero salvato la vita di madre in numerose occasioni 😁) il modo in cui le americane vivono queste categorizzazioni è totalizzante in una maniera quasi distopica, la loro vita è una Pinterest board o un video di cassettini trasparenti per riorganizzare il frigo!
Il tema “mamme e concorsi” dovresti assolutamente esplorarlo! Non ti dirò niente di nuovo ma oltre a “Bellissima” di Luchino Visconti con Anna Magnani, molto più recente c’è il documentario su Brook Shields “Pretty baby” che è abbastanza triste e fa molto riflettere.
“Una donna in carriera” grandissimo capolavoro non vedo l’ora di leggerti! 🤩
“Bellissima” l’ho studiato all’università e tanto amato, è uno di quei film che ho bisogno di rivedere ogni tanto. Il documentario su Brook Shields non lo conoscevo, lo guarderò!
Scusate se mi intrometto, sull'argomento segnalo anche il podcast Bellissime su RaiPlaySound che esplora il panorama italiano: io sconvolta a scoprire che quello che credevo un universo tutto americano ha invece attecchito pure in Italia (ma poi perché me ne stupisco... )
Lo ascolterò, grazie! 😍
Grazie Sara! Lo cerco subito, è un tema davvero interessante (e sconvolgente) e comunque mi rendo sempre più conto che per molti aspetti, forse quelli peggiori, non siamo più tanto lontani dall'America.
Mamma che tunnel! Sono senza parole, non so quando mi riprenderò. Grazie per questo pezzo, appena mi faccio coraggio apro anche i link
Grazie❤️. Ci credi che più leggevo e trovavo materiale più non riuscivo a capacitarmi? I link sono un misto di divertente e shockante, ti piaceranno.
Io non mi capacito di come tu riesca a tenermi attaccata allo schermo a leggere anche quando parli di thermos e borracce (come l'avrei chiamata io negli anni '80). Che tunnel!
Ma con un argomento del genere come fai a non appassionarti? Sono vortici fatti apposta per noi! *.*
Molto interessante! Grazie
Grazie Sara, sono contenta vi sia piaciuto!
Qui siamo a livelli Francesco Costa!! Che bomba!
eeeeeeeeeh addirittura!!! Ti ringrazio tantissimo, non so se merito un complimento del genere ❤️
SENZA. PAROLE. BRAVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Agnese 🥹
Donna, mi hai fatto mettere in ordine un sacco di cose <3 numero stupendo.
Grazie Carola! Ci sono tutta una serie di aspetti ulteriori che non ho potuto approfondire, perché andavano troppo oltre la tazza, che secondo me ti intrigherebbero tantissimo ;)
Amo questo tipo di articoli! La tazza incriminata mi sembra orribile, ma sono d'accordo con l'affermazione secondo cui le cose, più le vedi, più ti ci abitui, più le vuoi, molto presto le vedremo in giro per le nostre strade nonostante noi siamo gente da espresso e non da bibitone.
L’unico motivo per cui potremmo salvarci è che nella nostra cultura quelle dimensioni di bibite non sono proprio prese in considerazione, mentre in USA il bicchiere da 1litro è un’opzione di soft drinks in molti fast food. Non so se ricordi il documentario “Super Size Me” e la battaglia per eliminare l’opzione gigante dai menú che aveva proprio la bibita da 44oz.
Io ho scoperto dell'esistenza di questo oggetto del demonio per un video che lo esaminava come case study. La borraccia, e del ghiaccio, che non si squaglia ha dell'incredibile. Ammetto che non ho cliccato su nessun link (tranne quello della mamma che si ribella) perché un po' ste cose mi fanno paura :)
Guardati il video di SNL che fa tanto ridere. Comunque ha veramente tutto dell’incredibile, sul loro sito tra le recensioni del quencher un tizio dice “Ieri la mia casa è andata a fuoco e oh my goodness l’acqua nella tazza è ancora fredda!” è bello che la temperatura dell’acqua sia una preoccupazione dopo aver perso la casa.
Inquietante questa storia! Pensare che io ho una borraccia termica di Stanley (non il bicchiere che va di moda ora) e che la uso giustappunto per la montagna, che stolta 😅
Probabilmente è anche un'ottima borraccia, a differenza del Quencher che a quanto pare se lo inclini o giri perde da tutte le parti 😄
La borraccia funziona bene 😄
Grazie per questo approfondimento! La “big damn cup” 😂 mi ha incuriosita ma non ho mai approfondito per quanto mi sembrava una moda assurda. In palestra comincio a vedere qualcosa del genere, borraccione con la maniglia trascinate da un’attrezzo all’altro, ma la stanley cup è un’altra cosa, anche per quello che rappresenta. Bellissimo articolo!
Grazie Silvia! Su questa tazza si è ammassato un insieme di fattori che ha creato davvero un fenomeno inspiegabile, ma è verissimo come dici che si iniziano a vedere molte bottiglie simili in giro. Dal desiderio di non sprecare plastica e non inquinare siamo passati all'acquisto compulsivo di borracce sempre più grandi, sempre diverse e più accessoriate. E mi chiedo quanto sia più sostenibile.