Sfoglia la Guida delle Sfogline (e Piero) 2023
12 ospiti speciali suggeriscono (non solo) libri da regalare questo Natale
Le amiche di Sfoglia sono ormai diventate ufficialmente “le Sfogline” e, inspiegabilmente, non solo non si sono offese per il mio appellativo, ma si sono anche gentilmente prestate a mandarmi, anche quest’anno, i loro personali suggerimenti di libri legati al cibo, perfetti per essere regalati a Natale.
Sono persone per cui provo tantissima ammirazione, di cui leggo, ascolto, guardo tutto quello che fanno e che mi lasciano sempre a bocca aperta per la competenza e la passione con cui parlano di cibo e libri. Alcune hanno partecipato a questo numero già l’anno scorso, altre sono “facce nuove” per questa guida, ma probabilmente non per chi è appassionato di scrittura, perché sono autrici bravissime, giornaliste internazionali, e Piero Macchioni, che credo sia abbastanza abituato ad essere unico uomo in mezzo a molte donne.
Anche quest’anno ci tenevo alla partecipazione di una libraia e, visto che vivo nell’isola felice delle librerie indipendenti, non è stato difficile rivolgermi ad un altro baluardo della bibliofilia ravennate. In tanti coltiviamo segretamente il sogno della “piccola libreria/caffetteria/negozio di fiori” ma mentre noi immaginiamo scaffali laccati, profumo di carta e caffè, la realtà è purtroppo ben più dura: impegniamoci affinché i librai non facciano la fine del dodo!
Vorrei che questa guida fosse un modo per scoprire libri, ma anche persone e, quindi, storie, per trovare nuove fonti di ispirazione e nuove “case” accoglienti da visitare. Godetevi allora La Guida delle Sfogline 2023.
1. AGNESE BAINI
vorrebbe starsene sul divano a leggere tutti i giorni, con panettone e vin brulé pronti a aspettarla per merenda, ma pure un piatto di formaggi e mostarde andrebbe bene. Se poi ci fossero odore di biscotti al burro appena sfornati, la neve fuori dalla finestra, una coperta morbida e un camino acceso sarebbe il paradiso. È abbastanza certa che il dirimpettaio, sempre affacciato al davanzale, si trasformerà nei prossimi giorni in Babbo Natale. Agnese consiglia:
Susan Glaspell, Una giuria di sole donne, Sellerio Editore, 2022
Scelgo un libro breve e con un mistero da districare, che è strano perché non ne leggo tanti così, ma per un regalo secondo me è perfetto. È un racconto scritto quasi un secolo fa che per fortuna l'editore Sellerio ha deciso di continuare a pubblicare. C'è stato un omicidio e lo sceriffo e il pubblico ministero arrivano nella casa dove è avvenuto, accompagnati dalle mogli. E mentre i due uomini girano per la casa e il giardino in cerca di indizi, le due donne nello spazio della cucina capiscono tutto ciò che c'è da capire. È un racconto di sorellanza, di rivalsa, di osservazione e mi è parso perfetto per Sfoglia perché ci dice come guardando una cucina si possa capire tanto di una persona.
Il pubblico ministero stava controllando la credenza - un pezzo insolito, sproporzionato, mezzo armadio e mezza credenza, con la parte superiore incassata nel muro e quella inferiore ricavata da una vecchia madia. Come affascinato da quello strano mobile prese una sedia, aprì gli sportelli in alto e ci guardò dentro. Un attimo dopo tirò fuori una mano tutta appiccicosa. «Che disastro», commentò infastidito. Le due donne si erano avvicinate, e ora fu la moglie dello sceriffo a parlare. «Oh - la frutta», esclamò, guardando la signora Hale, sicura che potesse capirla. Si rivolse al pubblico ministero e spiegò: «Ieri sera era molto preoccupata per il freddo. Mi ha detto che se si spegneva il fuoco i vasi di conserva potevano spaccarsi». Il marito della signora Peters scoppiò a ridere. «Be', voi donne non vi batte nessuno" La trattengono con l'accusa di omicidio, e si preoccupa della conserva!»
2. ELISA BERTINELLI
anche detta millefogli.e, coltiva una particolare devozione per i croissant, inizia a mangiare il pandoro in ottobre e non smetterebbe mai. Appassionata di cibo, libri e Parigi, è co-ideatrice del Book Club gastronomico
e autrice della newsletter . Elisa consiglia:Martina Liverani, Atlante di geogastronomia, Mondadori Electa, 2020
L’Atlante di geogastronomia è una dichiarazione d'amore per il cibo come atto creativo e culturale. È un libro che ti fa imparare qualcosa, ti fa viaggiare e ti fa venire fame: già questo basterebbe per renderlo un buon regalo. Ma lo vorrei consigliare anche perché invita ad assaporare con più consapevolezza il cibo e quei momenti quotidiani dove è possibile scovare un inaspettato senso di felicità.
«Se il tempo non ritorna, i luoghi cambiano, le persone pure, il cibo no: il cibo ha il potere di tornare, di ricordarci, di ricreare ove possibile una situazione e, da muto comprimario, diventa il fulcro di un sentimento»
3. FRANCESCA LAURERI
è nata esattamente a metà degli anni ’80. Tra le varie, tantissime cose che ama, c’è soprattutto Londra. Scrive (di
, di e di letteratura inglese) legge, mangia e colleziona profumi. Francesca consiglia:Laurie Colwin, Home Cooking. Una scrittrice in cucina, Sur, 2022
Perché restituisce un senso di calore e condivisione, di amore per il cibo cucinato con cura nella propria cucina, anche se sgangherata e microscopica: può pure mancare il lavello, ma è sufficiente il desiderio di scaldare il cuore proprio e delle persone a cui vogliamo bene per preparare un ottimo pasto. E se va male, pazienza, si esce e si ride del disastro culinario appena capitato. E poi c’è New York, tantissima New York.
«Una delle più grandi gioie della vita è mangiare con gli amici; al secondo posto c’è parlare di cibo. E, come insuperabile doppietta, c’è parlare di cibo mentre stai mangiando con gli amici»
4. LAURA LAZZARONI
è scrittrice e consulente di panificazione, con un focus particolare sulle farine "speciali". Nessuno tuttavia sa che la sua carriera di baker è cominciata proprio a Natale, molti anni fa, cercando di replicare a casa le stelle glassate della Bahlsen. Laura consiglia:
Dan Saladino, Eating to Extinction: The World’s Rarest Foods and Why We Need to Save Them, Jonathan Cape, 2021
Innanzitutto perché si apre con una scena di Saladino in piedi in un campo di grano antico. Il grano in questione è Kavilca, un tipo di dicocco turco - il progenitore di tutti i grani - tra l'altro presente nella biblioteca vivente dell'Arca del Gusto. Il libro contiene una carrellata preziosa di cibi rari e minacciati (non solo vegetali, anche carni, pesci, formaggi...) da tutto il mondo, raccontati attraverso storie avvincenti di luoghi, persone, complotti, eventi storici e piccole grandi rivoluzioni. Saladino ha fatto un lavoro di ricerca pazzesco, il libro si legge come un romanzo ma ha lo spessore di un testo accademico (lo è, di fatto). Parla di perdita di biodiversità, di nutrizione, habitat, artigianato e sovranità alimentare. Credo che sia un libro che tutti dovremmo leggere, per poter fare scelte più responsabili, per la nostra tavola e l'ambiente.
«We have made our home, our planet, far too weak and too vulnerable [...] We can't retreat into the past; but rather than squander what went before we can use our inheritance as a source of strength, as a resource to rebuild with. The endangered foods in this book helped make us who we are; they could be foods that show us what we can become»
5. ALBERTA LONGO
libraia appassionata della mitica Libreria Dante di Longo di Ravenna, le ottime cene le fanno sempre tornare il sorriso e i libri che le piacciono la portano lontano dalle fatiche della giornata. Ecco perché per lei leggere a tavola non è maleducazione, ma godersi la vita. Alberta consiglia:
Witold Szablowski, Come sfamare un dittatore, Keller, 2023
Leggere le parole dei cuochi personali di cinque “dittatori” del XX e XXI secolo… l’iracheno Saddam Hussein, l’ugandese Idi Amin, l’albanese Enver Hoxha, il cubano Fidel Castro e il cambogiano Pol Pot. Ecco, credevo che avrei provato di tutto (ho già letto e amato molto altri reportage di questo bravissimo giornalista polacco), ma non la fame. E invece… spesso mi è venuta l’acquolina alla bocca. Anche se questa è una storia di paura, di assurde abitudini di uomini terribili, di cuochi che non possono sbagliare mai, MAI. E così fra una ricetta e un’altra ho ripercorso le folli gesta di questi cinque dittatori e ho, grazie a questo libro, avuto voglia di conoscere meglio l’ascesa e la caduta di alcuni di loro. Come? Leggendo altri libri!
«E io – ricorda – sapevo che dalla salute di Hoxha dipendeva la mia vita. Se fosse morto, avrebbero detto: il cuoco non è stato attento alla sua dieta. Ci sarebbero stati un processo, una sentenza, forse persino una condanna a morte»
6. PIERO MACCHIONI
è figlio di tre generazioni di ristoratori, ma ha scelto di diventare giornalista ed è vicedirettore del settimanale Grazia. Nel 2020 ha creato la newsletter Secret Breakfast in cui condivide letture, ricette e riflessioni a tema gastronomico. Piero consiglia:
Bianca Bosker, Cork Dork, Faber and Faber, 2017
Premessa: non riesco proprio a spiegarmi perché questo libro non sia mai stato tradotto in italiano. La storia è quella dell’autrice, una giornalista affermata che molla tutto per imparare il possibile sul mondo del vino e degli esperti di vino (i “cork dorks”). Questo è un libro che smonta, con un’indagine durata anni, tantissime nostre certezze. Due soprattutto: pensare di saperne di vino e credere di avere un olfatto. Cork Dork è un libro che insegna a voler imparare di più su ciò che beviamo e che apre un mondo sul più inutilizzato dei cinque sensi. È un libro che diverte e fa capire, che svela la magia del vino e smaschera gli snob. Perfetto per chi è curioso di natura e per chi ha voglia di migliorare uno degli aspetti della tavola che più viene sottovalutato: il bere.
«Wine is freedom. It gives you freedom to meet people you wouldn’t otherwise meet, go places you wouldn’t go, and try things you otherwise wouldn’t get to try»
7. ENRICA MONZANI
racconta la sua terra, la Liguria, attraverso quello che mette in tavola e quello che scopre andando a spasso. A Babbo Natale ha chiesto un corso da sommelier e il tempo per assaporarlo. Enrica consiglia:
Padre Gaspare delle Piane dei frati Minimi di San Francesco da Paola, Cucina di strettissimo magro, Editori Marchese & Campora, 1931
Un libro antico, la prima edizione è del 1880, che raccoglie ricette semplici pensate allora dal frate francescano per alleggerire la vita delle massaie alle prese con i giorni di magro, ideali oggi per chi vuole ridurre il consumo settimanale di carne. Un libro divertente, scritto nel linguaggio di allora, pieno di sana saggezza culinaria popolare. Un ritratto fedele di quello che la salmastra e boschiva Liguria aveva ed ha ancora oggi da offrire. Le ricette della zuppa di tartufi, del salame di lontra e del brodo di tartaruga, magari, sono più da gustare in senso lato che in senso stretto.
«preparate tutte queste cose, ungete d’olio con una piuma il fondo d’una tegghia; prendete poscia uno dei 27 pezzetti di pasta serbati sulla madia, e collo spianatoio tiratene una sfoglia molto sottile, la quale poi renderete della massima sottigliezza a guisa d’un velo, rovesciandola sulle mani strette a pugno, e dolcemente tirandola, copritele tutta la tegghia fino all’orlo, usando la massima precauzione per non isquarciarla; e poscia ungete la superficie con la piuma intinta nell’olio»
8. SARA MOSTACCIO
si nutre di storie che scova nei libri e nei luoghi. Li esplora allo stesso modo, con spirito da viaggiatrice in cerca di un incontro. Racconta i suoi viaggi con e dentro i libri su
e il suo personale cammino verso la maratona di Atene su . Sara consiglia:Alice B. Toklas, I biscotti di Baudelaire, traduzione di Marisa Caramella, Bollati Boringhieri, 2023
È un memoir travestito da libro di ricette, che di ricette è pieno zeppo non meno che di storie sulla vita in Francia da expat americana a inizio ‘900. La cucina è soprattutto francese. L’autrice e la sua compagna Gertrude Stein l’amavano molto e la provavano in ogni occasione, sia a casa con gli amici – artisti francesi delle avanguardie e scrittori americani a Parigi – ma anche a zonzo per la Francia a bordo del loro furgoncino zia Pauline prima e della capricciosa Ford Godiva poi, che pare avesse un gran talento nel condurle sempre in ottimi ristoranti fermandosi all’improvviso dove pareva a lei. Mentre Gertrude scriveva libri e comprava arte, Alice coltivava l’orto, sperimentava in cucina e si faceva passare ricette da grandi chef, massaie di campagna e celebri amici. I biscotti di Baudelaire del titolo italiano sono una di queste ricette. Gliela insegnò il poeta beat Brion Gysin: tra gli ingredienti c’è la cannabis e tra gli effetti “uno stato di dolce euforia e scrosci di risate”.
«Quando i tesori sono ricette li si ricorda meno chiaramente, meno distintamente che non gli oggetti tangibili. Evocano però una sensazione egualmente vivida… almeno per quelli di noi che considerano la cucina un’arte, ben sapendo come possa procurare emozioni molto simili a quelle estetiche»
9. SARA PORRO
scrive di cibo dal 2011: il suo lavoro è apparso su testate italiane e internazionali, dal Corriere della Sera e La Repubblica a Wine Spectator e The New York Magazine. Vive a Milano con il marito e le due figlie, il cui piatto preferito - mettendo le mani avanti - è la pasta in bianco. Sara consiglia:
Alessio Cicchini @rucoolaaa, Non buttarlo! Espedienti geniali e ricette fuori dagli schemi per minimizzare gli sprechi in cucina, risparmiare e far bene al pianeta, Giunti, 2023
L’ambientalismo senza lotta di classe è giardinaggio, disse Chico Mendes, e io penso che sia vero; ma si dice anche che “charity begins at home”; insomma che ogni azione di cambiamento delle nostre vite si svolga prima nell’ambito domestico. I creator attivisti sono spesso molesti anche quando benintenzionati, perché polemici allo scopo di massimizzare le interazioni, ed è bello invece vedere come Alessio si cimenti con competenza e buonumore nella divulgazione contro lo spreco alimentare e per un’alimentazione più vegetale. Il suo libro è un mix di tecniche di gestione della dispensa, ricette antispreco e… allegria.
«In queste pagine non troverai volutamente preparazioni con centrifuga, estrattore, essicatore: la triade del guerriero zero waste per eccellenza. Perché? Perché vivo in un buco e non ho spazio per questi ecomostri; in più, onestamente, costano un botto»
10. VALENTINA RAFFAELLI
a partire dal primo dicembre raccoglie pigne che trasforma in ghirlande, cucina stufati di ogni cosa e invita amici a cena in tavole affollate di candele. Valentina consiglia:
Bruno Munari, Good Design, Corraini, 1998
E' un piccolo libricino quadrato, dimensione 12x12, con un'arancia in copertina e nient'altro; una semplicità formale che racchiude all'interno una delle più brillanti interpretazioni del cibo che abbia mai letto. In italiano e inglese.
«L'oggetto è costituito da una serie di contenitori modulati a forma di spicchio, disposti circolarmente attorno ad un asse centrale verticale [...]. L'insieme di questi spicchi è raccolto in un imballaggio ben caratterizzato sia come materia che come colore»
11. ALESSIA RAGNO
vive a Bari con due cani, uno scorbutico e uno parruccone, e pile di libri in ogni stanza. Scrive analisi letterarie e piccoli racconti che trovi sul suo sito e su L’Indiependente, il magazine con cui collabora. Del Natale ama le lucine intermittenti, con una lieve preferenza per i led arcobaleno. Alessia consiglia:
Marianna Crasto, Il senso della fine, Effequ, 2023
Inizia con una fine il romanzo d’esordio di Marianna Crasto pubblicato da Effequ all’inizio dell’anno. La fine di ogni cosa perché il mondo sta andando in malora, il clima non ha retto e l’umanità sta cuocendo. Tra chi lascia tutto e se ne va in crociera intorno al mondo, e chi resiste stoico in tv a dare le ultime notizie come un novello Tito Stagno, si distingue una piccola storia d’amore. Nasce nel centro commerciale nell’hinterland napoletano in cui è ambientato il romanzo e si consuma tra pause pranzo e fine turno. E che si mangia quando il mondo sta per finire? Nei piccoli ritrovi tra colleghi del centro commerciale vanno forte i taralli pugliesi, le patatine e i mini pretzel, qualche pub è ancora aperto e le noccioline sono ancora richieste, ma su tutti è la protagonista a dedicare al cibo una cura maniacale. È vero che l’apocalisse è vicina, ma pure nella fine l’istinto è ancora quello di aggrapparsi a un poco di normalità per non sprofondare nella paura.
«[…] Lessare un chilo di farro, inscatolare venti porzioni, surgelare; mettere a bagno un chilo di lenticchie secche per due ore, lessare, inscatolare trenta porzioni; disporre i contenitori nel freezer a pozzetto in maniera che sia agevole, durante le settimane dispari, prendere l’elemento farro e l’elemento lenticchie senza valanghe dei livelli superiori su quelli inferiori; nel calendario evidenziare in rosso il contorno delle settimane pari, segnare con una X i giorni dispari delle settimane pari e in quei giorni comprarsi da mangiare spontaneamente all’area ristoro […]»
12. GIULIA SCARPALEGGIA
ama il Natale tradizionale con panforte e ricciarelli e una lunga tavolata, è autrice di sei libri di cucina e ogni settimana racconta la sua cucina nella newsletter bilingue
. Il suo ultimo libro è Cucina Povera. Giulia consiglia:Bee Wilson, The Secret of Cooking: Recipes for an Easier Life, Fourth Estate, 2023
Bee Wilson è una food writer inglese che negli ultimi due decenni ha scritto numerosi libri che legano il cibo alla storia, alla psicologia, alla salute, alla tecnologia, e all'educazione. Tra l'altro, sono uno più bello dell'altro. The Secret of Cooking, però, uscito nel 2023, è il suo primo libro di cucina, fotografato spledidamente da Matt Russell. Le ricette sono adatte alla cucina di tutti i giorni, che a detta di Bee Wilson dovrebbe essere semplificata, altrimenti iniziamo a non sentirci a nostro agio in cucina, e quello che potrebbe essere un piacere diventa un motivo di ansia, un peso. Accanto alle ricette, pagine ricche di ricordi, episodi personali, consigli e approfondimenti arricchiscono l'impianto del libro di ricette, e lo rendono molto simile a un memoir, facendo emergere la forza della scrittura di Bee Wilson. Ecco un libro che potreste regalare a chi è alle prime armi in cucina, a chi ha voglia di ritrovare semplicità, e a chi ama leggere di cibo, oltre che cucinarlo. E se Nigella Lawson lo definisce “a game-changing cookbook” non possiamo che fidarci.
«I sometimes think how crazy it is that we spend so long talking about cooking as a problem (it supposedly takes too much time, costs too much, is too difficult) and so little time talking about all the things to which it provides cures (soothing a busy mind, bringing friends together, helping us to eat more vegetables). Consider cooking not as a problem but as a remedy, and it becomes easier to find the motivation to do it. At its most enjoyable, cooking is like meditation but with added butter and garlic. As many of us discovered during the pandemic, planning and cooking dinner can give pattern to the most patternless of days»
Passa il tempo, la newsletter cresce e io mi faccio spavalda, ma anche pigra, e quindi stavolta ho chiesto alle Sfogline, e a Piero, di regalarmi anche una canzone per creare una playlist speciale per questo numero. Ecco il risultato.
La mia trasformazione in elfo domestico ancora non è compiuta e ci saranno altre sorprese natalizie da queste parti, ma prima lasciatemi dimostrare la mia gratitudine per queste meravigliose guest-star che, considerando cosa significa il mese di Dicembre per chi lavora nella comunicazione e nella cultura, avrebbero potuto inviarmi un simpaticissimo vocale con una ragionevole pernacchia, e hanno invece dedicato tempo prezioso al mio piccolo progetto. Se mi leggete da un po’ saprete ormai come la penso sui ringraziamenti e quindi, di nuovo, GRAZIE a:
Agnese Baini, Elisa Bertinelli, Francesca Laureri, Laura Lazzaroni, Alberta Longo, Piero Macchioni, Enrica Monzani, Sara Mostaccio, Sara Porro, Valentina Raffaelli, Alessia Ragno e Giulia Scarpaleggia.
Grazie per le vostre parole e la vostra musica.
Grazie, bello tutto ma ora ho sulla lista 11 libri in più da comprare e leggere 😂😂
Inizio probabilmente dai dittatori! Insomma... che bella idea e grazie dell'invito! è stato molto bellooo 😍
Numero spettacolare, complimenti alle sfogline (e lo sfoglino 😄) per tutti i contributi! Per quelli come me che non possono affollare i propri scaffali di libri sul foodtelling questa newsletter è un'ottima guida agli acquisti ma anche solo un bellissimo telescopio panoramico per conoscere la realtà editoriale gastronomica. Ps: ma esiste il termine foodtelling? No, perché me lo sono appena inventato ma non mi stupirei se fosse invece ampiamente utilizzato...